Primo Soccorso
Il primo soccorso in Italia viene solitamente prestato da personale della Croce Rossa Italiana, o da altri organi competenti quali: Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale ed Esercito Italiano, oltre ai volontari delle associazioni ANPAS, FISPS, SOS, FISSA. Questi organismi esercitano il loro servizio muniti di una particolare barella-slitta, oppure su motoslitta e nei casi di estrema necessità si appoggiano ad altre istituzioni come il Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico, quand’è necessario l’utilizzo dell’elicottero.
Detto questo, l’obbiettivo principale a seguito di un incidente è quello di garantire all’infortunato la sopravvivenza e limitare al massimo l’entità dei danni seguendo questi semplici punti:
Valutare la scena dell’incidente
Valutare la scena dell’incidente significa rendersi conto di cosa è successo, capire quante persone sono state coinvolte e valutare il luogo dove ci si trova compresa la sua eventuale pericolosità o esposizione ad eventi atmosferici (quali vento, temperatura, slavine o valanghe). Tutte queste considerazioni ci serviranno per prendere una veloce decisione riguardo allo spostamento del ferito e di noi stessi dal luogo dell’incidente. Risulta chiaro che sarebbe meglio non muoversi, muovendosi infatti si rischia di perdere tempo correndo dei rischi per sé e per l’infortunato con possibili conseguenze sulla sua salute. A volte però risulta necessario spostarsi, soprattutto in caso di pericolo di scariche di ulteriori slavine o valanghe, mentre e’ necessario muovere il ferito nel caso si trovi a contatto con acqua corrente.
Valutare le condizioni dell’infortunato
Valutare le condizioni dell’infortunato significa valutare la dinamica dell’incidente per farsi un’idea del tipo di trauma e per poi compiere un’analisi sul corpo dell’infortunato per rendersi conto del suo stato fisico. Nella maggior parte dei casi l’infortunato è cosciente e fornisce utili informazioni per la valutazione dei traumi subiti. Cercate di calmarlo e valutate il suo stato mentale; resta calmo, risponde in modo sensato oppure si distrae, si addormenta, non collega i fatti, non ricorda ecc. Cercate di farvi un’idea generale sia del lato fisico che mentale dell’infortunato, vi tornerà utile all’atto dell’allertamento del soccorso alpino. Ricordate che non siete dei medici, non formulate diagnosi azzardate e non intervenite ulteriormente (al di la del primo soccorso).
Il primo soccorso
Il primo soccorso è necessario nei casi in cui l’infortunato vada rianimato, non respiri o vada interrotta una grave emoraggia. Se il soccorso alpino può intervenire, non andate oltre, cercate di mantenere l’infortunato sveglio, al caldo e all’asciutto, non spostatelo se temete possibili danni alla colonna vertebrale.
Allertare il soccorso alpino
Per allertare il soccorso alpino risulta molto comodo avere con se un telefono cellulare, in assenza di questo o del campo necessario al suo funzionamento è indispensabile raggiungere a piedi un posto da cui poter effettuare la chiamata. Se possibile, ovvero se si è in più di due, non abbandonare l’infortunato. Una volta raggiunto un punto in cui poter effettuare la chiamata, su quasi tutto il territorio nazionale il numero da comporre per ottenere soccorso è il 118. Se si conosce preventivamente che la zona in cui si effettua l’escursione non è coperta dalla rete cellulare, una radio ricetrasmittente può essere un valido sostituto, ricordatevi però di concordare con qualcuno alla base (un amico, il gestore del rifugio ecc) la frequenza da utilizzare ed eventuali orari di trasmissione.
In assenza di qualsiasi mezzo radio, si può utilizzare il segnale internazionale di richiesta di aiuto, che consiste in una serie di segnali sonori o luminosi, uno ogni 10 secondi per un minuto, seguiti da una pausa di un minuto, poi si ripete.
Se dovesse risultare impossibile l’immediato allertamento del soccorso alpino e non si potesse nemmeno sganciare una o più persone dal gruppo per effettuare la chiamata, sarà necessario attuare tutte le manovre di autosoccorso del caso. La trattazione di queste manovre, che dovrebbero essere bagaglio comune di ogni alpinista, esula dagli scopi della presente dispensa.
In caso di necessità queste sono le principali informazioni da comunicare agli addetti del Soccorso Alpino:
1. Da dove sta chiamando, specificare all’operatore che ci si trova in montagna.
2. Fornire subito il numero del telefono da cui si sta chiamando, se la chiamata dovesse interrompersi è importante che il telefono venga lasciato libero per consentire alla Centrale Operativa di richiamare.
3. Fornire l’esatta località dove è ubicata l’area da cui si sta chiamando, Comune, Provincia o in ogni caso un riferimento importante di ricerca rilevabile sulla cartina.
4. Se in possesso di altimetro, (tarato prima di partire) fornire la quota del luogo dell’evento.
5. Fornire indicazioni di cosa è visibile dall’alto (pendio, bosco, cima, rifugio, ecc.).
6. Comunicare cosa è successo o lasciarsi intervistare dall’operatore di centrale che avrà necessità di conoscere, per un buona valutazione sanitaria, la dinamica dell’incidente.
7. Comunicare quando è successo, la precisa identificazione dell’ora dell’evento può far scattare diverse procedure, come ad esempio la gestione via telefonica di una rianimazione cardio-polmonare.
8. Informare correttamente sull’esatta posizione del ferito (se seduto, se disteso supino, se disteso prono, se appeso, ecc.).
9. Comunicare quante persone sono state coinvolte nell’evento.
10. Fornire le proprie generalità.
Gestione dell’intervento del soccorso alpino
In tutti i paesi dell’arco alpino l’elisoccorso è ormai parte integrante del soccorso alpino, condizioni meteorologiche permettendo; in alternativa partono le squadre a piedi, logicamente con tempi d’intervento assai maggiori. Nel caso di soccorso prestato con l’intervento dell’elicottero è importante saper fornire indicazioni precise all’atto della chiamata su visibilità, vento (intensità e direzione) ed eventuali ostacoli presenti nella zona d’atterraggio. La prima cosa da fare all’arrivo dell’elicottero è farsi individuare. Se vi trovate in una posizione nascosta, per esempio sul fondo di un canalone o in un avallamento profondo, uscitene e portatevi su una cresta o in un punto facilmente individuabile. Molto spesso, durante la fase di ricerca, il personale del soccorso a bordo dell’elicottero vi richiama al numero del cellulare che avete lasciato all’operatore in centrale operativa per avere da voi indicazioni sulla vostra localizzazione, ad esempio se vedete o sentite l’elicottero; spesso la montagna è frequentata da più gruppi di persone e per il velivolo è difficile orientarsi, capita che il personale di bordo si accorga di essere nel posto giusto perché sente nel telefono il rumore del proprio elicottero. In ogni caso mettetevi nella posizione di richiesta d’aiuto e con il vento alle spalle.
In alcune regioni, l’intervento del soccorso, in caso di mancata assicurazione o mancato ricovero in ospedale, ha dei costi. Essendo queste leggi in continuo aggiornamento e diverse da regione a regione, vi consigliamo di informarvi presso il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino (CNSAS) o il Club Alpino Italiano (CAI).
Ricordiamo che i costi vengono addebitati solo quando dalle verifiche cliniche successive alla chiamata risulti che non sussistevano le condizioni di emergenza-urgenza e che l’utente ha riferito una situazione diversa da quella reale al fine di ottenere l’invio del soccorso, anche qualora l’utente non potesse viaggiare con mezzo diverso dall’ambulanza; qualora l’intervento sia richiesto in difformità rispetto alle indicazioni di trattamento poste dal medico curante dell’utente e non siano successivamente intervenute alterazioni delle condizioni cliniche tali da richiedere un intervento di soccorso urgente; qualora la chiamata sia originata da un’assunzione incongrua di alcool, tale da non richiedere alcun trattamento sanitario, e l’utente non sia affetto da altre patologie concomitanti che giustifichino l’intervento di soccorso; qualora un utente rifiuti il trasporto in ambulanza e successivamente richieda di nuovo l’invio della stessa, nel cui caso è posto a suo carico l’onere del secondo intervento
Elenchiamo quindi a titolo informativo i costi dei soccorsi:
- 90€ a minuto di volo per l’elisoccorso fino ad un massimo di 7500€
- 750€ di compartecipazione, da pagare nel caso in cui una persona non infortunata decida di salire sull’elisoccorso
- 50€ all’ora dopo la prima trascorsa, per il soccorso a piedi fino ad un massimo di 1500€
- 36€ pagamento del ticket